E allora che fare? Rimanere “come un campo coltivato a maggese”!
di SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI - Rileggendo “I sé nascosti“ di M .Masud R. Khan (Bollati Boringhieri ) e in modo particolare l’ultimo paragrafo “Come un campo lasciato a maggese“ non si può non riflettere su varie situazioni di angoscia, se non proprio di panico, che questa pandemia sta generando nella psiche umana. Invero in questa nostra realtà fondata molto spesso sulla irrealtà dei rapporti , sul virtuale e su interconnessioni apparenti l’uomo è fuggito da se stesso, da quell’unico conflitto che sempre appare con maschere differenti : il rapporto dell’individuo con sé. (M. Khan,op cit. p 198 ) .
“Navigare in Internet” inizialmente per pochi, oggi ha acquisito dimensioni vastissime . E’ mutato lo stile di vita , i comportamenti, e lo stesso concetto di ricerca e di cultura. Wikipedia ne è l’esempio : una enciclopedia online in cui tutti possono intervenire aggiungendo anche notizie fuor d’ogni attendibilità senza poi tenere conto dei censori dello stesso Wikipedia che si regolano in base talora a notizie non sempre controllate qua e là. I confini si sono allargati e slabbrati infrangendo lo stesso concetto di spazio/ tempo, accelerando e contraendo il tempo per cui è stato fatale l’emergere di un eccessivo narcisismo accompagnato dal delirio di onnipotenza, oltre che da un fuor di luogo pensiero magico, tipico dei bambini.
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